🌑🔴ORDINE DEL GIORNO SULLA TUTELA DEI NOSTRI HABITAT MARINI ED ECOSISTEMI: BOCCIATO
🌑🔴ORDINE DEL GIORNO SULLA TUTELA DEI NOSTRI HABITAT MARINI ED ECOSISTEMI: BOCCIATO🔴
Ormai lo abbiamo capito: l’ambiente non è cosa di questo governo!
Ho chiesto al Governo un monitoraggio , con l’ausilio dei competenti enti pubblici di ricerca, sull’applicazione delle attivita delle piattaforme offshore di estrazione al fine di valutare il rischio di un progressivo degrado degli habitat marini e costieri e, in caso, ad adottare tempestivi interventi normativi volte a modificarle ripristinando i più stringenti divieti e standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale;
a intervenire con adeguate misure, anche di carattere normativo, al fine di implementare, in coerenza con gli obiettivi europei della neutralità climatica entro il 2050 e con l’obiettivo “30×30” adottato al vertice delle Nazioni Unite COP 15, le politiche di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e dei conseguenti impatti ambientali, e di miglioramento degli ecosistemi, con particolare attenzione per le aree marine e costiere che presentano un più alto rischio per la biodiversità. La ripresa delle attività di estrazione e in netta contrapposizione dagli stringenti obiettivi di decarbonizzazione del settore energetico e rappresentano un evidente vulnus per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, soprattutto per le aree marine e costiere, a fronte della scarsa quantità di gas recuperabile, stimata soltanto per il 2 per cento del fabbisogno nazionale.
E l’art. 9 della Costituzione dove va a finire?
Il riscaldamento degli oceani ha infranto un nuovo record nel 2022, con temperature in aumento per il settimo anno consecutivo e il Mediterraneo che si conferma il bacino che si scalda più velocemente: fattori che fanno presagire un clima futuro sempre più estremo. Le rilevazioni dell’Enea confermano che il Mediterraneo è sempre più a rischio a causa dell’aumento delle emissioni, in particolare CO2 e metano, e delle ondate di calore. In particolare, l’incremento fortissimo della CO2 negli ultimi 25 anni, pari a circa il 15% e con un tasso di crescita in aumento, abbinato all’aumento delle temperature del mare che hanno raggiunto 30°C nel 2022, è motivo di notevole preoccupazione anche a causa della possibile riduzione della funzione di assorbimento della CO2 in eccesso, normalmente svolta da oceano e vegetazione, e tenuto conto dell’elevato impatto climalterante delle emissioni fuggitive di metano che presenta una capacità di riscaldamento da 30 a 80 volte maggiore rispetto alla CO2.
Noi non molleremo un millimetro.