Si è tenuta in data 1 ottobre la riunione del Comitato d’indirizzo e controllo previsto dall’Accordo di Programma ‘Per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica del Sito di Interesse nazionale Bacino del Fiume Sacco’. Dal verbale, di cui ho richiesto immediata pubblicazione, è emerso un fatto gravissimo: la Regione Lazio è in ritardo su tutti gli interventi previsti e tutti i punti dell’Accordo di Programma. La bonifica del SIN della Valle del Sacco è un tema di massima urgenza.

Secondo l’Accordo di Programma stipulato tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e la Regione Lazio, spetta proprio alla Regione dare attuazione a quanto stabilito ed erogato dal Ministero. Stando al verbale, allo stato degli atti risultano mancanti le relazioni sullo stato dei lavori che la Regione avrebbe dovuto trasmettere agli organi competenti. Ancor più grave risulta lo slittamento previsto per i piani di caratterizzazione, in quanto causa di ritardi su tutto il ciclo di bonifica.

Per tutte queste motivazioni la Regione Lazio è stata richiamata dal MATTM sugli obblighi giuridici di completare gli interventi finanziati dal CIPE entro il 31 dicembre 2021. Nonostante la grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo, questi ritardi risultano imperdonabili alla luce dei diritti fondamentali dei cittadini, come quello alla salute. La Regione ha inoltre richiesto di stralciare tra i siti oggetto di bonifica l’ex cava “Pietrisco – anime sante” di Ceccano: ritengo tale richiesta inaccettabile in quanto uno dei primi siti inseriti dal MATTM nelle aree oggetto di bonifica del SIN in relazione all’urgenza e all’entità del danno.

Pur consapevole dell’enorme difficoltà da parte di tutti i soggetti competenti, non ritengo si possa più perdere tempo per nessun ulteriore motivo. Abbiamo bisogno di fatti. I cittadini non possono più aspettare.