INTERPELLANZA, Diritto alla riparazione dei beni: la risposta del MATTM e nuovi passi per l’Economia circolare
Oggi ho proposto un’interpellanza al Ministero dell’Ambiente che verte sul trovare soluzioni per una corretta definizione normativa della “riparazione”.
La riparazione dei beni è un’attività che ancora oggi richiede autorizzazioni e procedure burocratiche più lunghe per poter essere avviata.
Il recepimento del pacchetto UE sull’economia circolare ha agevolato l’apertura di centri di riparazione, consentendone l’avvio con una Segnalazione Certificata di Inizio di Attività (SCIA). Ora quello che serve è sostenere la crescita di queste nuove professioni.
Il nuovo Programma Nazionale per la Gestione dei Rifiuti potrebbe svolgere un ruolo chiave nell’indicare la strada da seguire anche a Regioni e Comuni. Il Ministero dell’Ambiente, rispondendo all’interpellanza, ha specificato che allo stato attuale sono in via di definizione i decreti per regolamentare le attività di riparazione, mentre le recenti modifiche al Testo Unico Ambientale hanno anche consentito la possibilità di adibire aree per lo scambio di beni usati all’interno dei centri di raccolta rifiuti comunali. Spazi che potranno essere arricchiti anche con aree destinate alla prevenzione dei rifiuti e alla raccolta di beni da destinare al riutilizzo.
Alla luce delle novità anticipate, il Ministero dell’Ambiente ha reso noto che è in fase di predisposizione anche un apposito decreto ministeriale per la gestione dei centri per il riutilizzo.
Questi interventi rappresentano l’inizio di ciò che servirà per consentire l’applicazione nella pratica dei principi di Economia Circolare, guardando sempre più alle catene corte del valore e sempre meno ai rifiuti che sono risorsa soltanto quando non vengono prodotti.