Il nuovo Piano d’azione europeo per l’economia circolare, adottato nel marzo del 2020 e ulteriormente integrato dalle conclusioni approvate dal Consiglio europeo il 17 dicembre 2020, definisce le principali linee guida per la transizione verso un’economia circolare.
Quali sono?
Vediamole in breve:
risparmiare materie prime attraverso la promozione e l’incentivazione necessari alla progettazione e alla realizzazione di prodotti sempre più riutilizzabili e riciclabili�
definire percentuali sempre maggiori di materie seconde da riciclo, da inserire con gradualità nei nuovi prodotti
sostenere con la fiscalità di vantaggio la produzione di materie secondarie riciclate, almeno per il periodo di start up, necessario al mercato.
Al fine di corrispondere all’obiettivo programmatico di promozione e sviluppo dell’economia circolare, il
Ministero della Transizione Ecologica
, in collaborazione con il
Ministero dello Sviluppo Economico
, attraverso l’interlocuzione con gli enti territoriali (Regioni e ANCI) e la costante consultazione degli operatori pubblici e privati e delle associazioni di categoria, intende mettere a punto e rendere efficienti gli strumenti tecnici e amministrativi per garantire il sostegno e lo sviluppo di filiere produttive coerenti con il Piano d’azione europeo per l’economia circolare. La Direttiva 2018/851 recentemente recepita dal nostro ordinamento ha evidenziato come l’economia circolare non sia soltanto gestione dei rifiuti e recupero degli scarti. Economia circolare significa anche adottare misure orientate alla produzione e al consumo sostenibili, preservando le risorse naturali e rivedendo l’intero ciclo vita dei prodotti.
Per questo motivo, seguendo queste indicazioni, il Ministero della Transizione Ecologica sta lavorando alla definizione di un Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti, che andrà a definire una strategia per consentire al Paese di superare le criticità esistenti e dotare il territorio delle infrastrutture connesse al riciclo e alle filiere circolari. Il programma, che dovrà essere approvato entro 18 mesi dall’entrata in vigore della disposizione (cioè entro il 20 marzo 2022), definisce criteri e linee strategiche alle quali le Regioni, in qualità di enti competenti in materia di pianificazione per la gestione dei rifiuti, dovranno attenersi e comprende l’insediamento del tavolo istituzionale a cui partecipano lo stesso MiTE, nonché il Ministero dello Sviluppo Economico, Regioni, ANCI, ISPRA e ARERA.