Ieri e oggi ho avuto l’onore di partecipare come delegata del governo italiano ad alcune sessioni dell’evento “Leaders Summit on Climate” promosso dal Presidente Joe Biden, evento che segna il ritorno degli Stati Uniti sulla scena della diplomazia climatica e, a tre mesi del rientro di Washington negli Accordi di Parigi, conferma la priorità politica assegnata dalla nuova Amministrazione americana alla tematica ambientale e all’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra.
Il Summit – simbolicamente convocato nella ricorrenza della “Giornata Internazionale della Terra” e nel quinto anniversario dell’apertura alla firma dell’Accordo di Parigi – si è concentrato su alcuni obiettivi specifici, funzionali a quello generale di mantenere l’innalzamento della temperatura globale entro il limite di 1,5 gradi Celsius: mobilitazione del settore finanziario, sia pubblico che privato, a sostegno in particolare delle economie più vulnerabili; enfasi sui benefici economici dell’azione climatica; stimolo dell’innovazione tecnologica finalizzata alla riduzione delle emissioni e all’adattamento al cambiamento climatico; valorizzazione del contributo di attori locali e non statali nella green recovery.

Quella per il clima è una sfida concreta da vincere a tutti i livelli, perché vuol dire migliorare un Pianeta sempre più in disequilibrio, per gli sconvolgimenti del clima e per le disparità nell’accesso alle risorse. Il nostro compito è quello di invertire questa tendenza ristabilendo un equilibrio tra le attività umane e gli ecosistemi, con il dovere di tutelare la nostra casa comune.