Si è tenuto nella mattina di oggi presso la Prefettura di Frosinone il tavolo tecnico operativo di monitoraggio sullo stato di contaminazione del Fiume Rapido da me richiesto al quale ho partecipato da remoto assieme al Reparto ambiente Marino del Mite e tutti gli enti preposti. Un primo incontro che ha visto un’attenta disamina del fenomeno sulle cui cause va indagato non più come singolo evento ma accertando lo stato ambientale di un’area più vasta.

É bene capire, infatti, i valori di fondo dell’intera area, valutandoli contestualmente a quelli già presenti su Roccasecca a nord e San Vittore a sud. Si tratta di dati indispensabili per accertare se il fenomeno sia originato da cause naturali o antropiche o siano entrambe concause.

Ho voluto elevare al massimo il livello di attenzione istituzionale sul fenomeno delle “acque rosse” tra Sant’elia Fiumerapido e Cassino consapevole della complessità legate alle contaminazioni anche storiche prodotte da anni di uso indiscriminato delle risorse e del territorio. Ci aggiorneremo in modo permanente lavorando insieme ad un cronoprogramma che ci aiuti ad aquisire dati utili ad analizzare il fenomeno. É mia intenzione inoltre avere un confronto anche con le associazioni ambientaliste locali.

La salute e il benessere dei cittadini e dell’ambiente che viviamo devono essere prioritari e insieme a tutti gli attori stiamo lavorando con concretezza e pragmatismo.