BASTA TRIVELLE!
Oggi Stiamo discutendo in quest’aula di un provvedimento che contiene all’interno misure inaccettabili per il M5S:
1)Ritorno alle trivellazioni nel nostro Mar Adriatico
2) il grave depotenziamento del superbonus 110%.
3)si riapre all’utilizzo di energia derivante anche dall’incenerimento dei rifiuti!
Scelte assurde, folli, che denotano anche approssimazione e mancanza di visione
A questa aula, tramite lei Presidente, vorrei ricordare alcune citazioni testuali
«Domani andrò a votare al referendum sulle trivelle e voterò sì. Rivolgo un appello ai cittadini: non fate passare sottotraccia un referendum molto importante per la qualità del nostro ambiente e la difesa del nostro mare. Non andare a votare, come invita a fare Renzi, sarebbe un aiuto ad alcune grandi lobby che sono legate a questo Governo».
❗️A dirlo l’attuale Presidente Meloni, in occasioni del referendum nel 2016
E ancora
«Domenica 17 aprile andiamo a votare sì al referendum per dire basta alle trivellazioni, basta all’inquinamento del nostro mare e basta a un governo ipocrita e servo dei poteri forti che sta affamando il popolo italiano per fare gli interessi di amici e parenti».
❗️ Direttamente dal sito Fratelli di Italia, sempre occasione del referendum e sempre per la stessa occasione
Cito testualmente ancora
«Io domenica 17 vado a votare sì e spero che siano in tanti a farlo, perché il nostro petrolio è la nostra ricchezza, è il nostro paesaggio, l’agricoltura, il turismo, il mare, la pesca, e non qualche buco nell’acqua»
❗️questa volta a dirlo è l’attuale Min. Salvini, con tanto di felpa con su scritto: “Stop trivelle, vota sì”)
❗️Senza dimenticare ovviamente le dichiarazioni di esponenti di forza Italia che dicevano
“dalle trivellazioni nessun beneficio”
👉Un dejavu che porta questo Governo a compiere l’ennesima giravolta!
Ideologicamente contrari nel 2016….
concretamente e convintamente favorevoli una volta alla guida del Paese…
Come M5S, qui alla Camera Ci siamo chiesti come affrontare questo provvedimento, ci siamo chiesti il perché delle modalità di assegnazione del decreto legge, assegnato soltanto alla sola Commissione Bilancio, a fronte di un contenuto che non reca disposizioni di natura esclusivamente finanziaria, bensì misure concernenti la strategia energetica nazionale e quindi ambientale che investono pienamente le competenze della Commissione Ambiente,
Ci siamo chiesti inoltre la sussistenza di un’eventuale incompatibilità con i principi dell’ordinamento europeo e il palese contrasto dinanzi ai principi costituzionali presenti negli artt. 9 e 41 della Costituzione, in particolare in materia di tutela dell’ambiente, della biodiversità e ecosistemi.
Proprio per questi motivi abbiamo presentato una pregiudiziale di costituzionalità secondo la quale il decreto NON dovrebbe proprio essere discusso.
Ricordo a quest’aula l’assurdità di quanto state approvando che non aiuterà di certo la transizione energetica del nostro Paese, così come non avrà benefici tangibili per i cittadini.
Diciamo le cose come stanno, facendo parlare i numeri.
Le stime del vecchio Ministero della Transizione ecologica (oggi ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) valutavano intorno ai 70 miliardi i volumi delle riserve recuperabili sull’intero territorio nazionale, in terraferma e in mare.
Una quantità che ad oggi coprirebbe il fabbisogno nazionale per un solo anno.
la quantità di gas recuperabile secondo questo Governo è stimata intorno ai 15 miliardi di metri cubi in 10 anni, ossia 1,5 l’anno
Sapete che vuol dire? Che andrà a coprire soltanto il 2% del fabbisogno nazionale
Una garanzia tra l’altro probabilmente più per i produttori di gas (che si ritrovano fasce di prezzo prestabilite in modo da evitare rialzi fino a 10 anni ) che per contribuenti e casse pubbliche.
Quindi anziché puntare esclusivamente sul potenziamento delle energie Rinnovabili, questo Governo decide ( se scientemente o meno non lo so) di portare il nostro Paese indietro!
Così si spiega anche la presenza impalpabile della Presidente del Consiglio alla recente conferenza COP27 o l’assenza del Ministro competente alla Cop 15!
Colleghi,e mi rivolgo alla maggioranza,
state permettendo l’estrazione di idrocarburi nell’area del delta del Po, nel golfo di Venezia e nell’alto Adriatico, dove oggi ne sussiste il divieto a causa del rischio di subsidenza, ossia dell’abbassamento del fondale marino. È chiaro a tutti che questa è una norma sblocca-trivelle, che non solo consentirà di riattivare la produzione, ma anche di acquisire nuove concessioni per l’estrazione di combustibili fossili in aree oggi protette per motivi di tutela ambientale e di sicurezza delle popolazioni costiere
Ho il sospetto che non un metro cubo di gas porterà un vantaggio al nostro Paese,mentre ho la certezza che questo provvedimento si pone in netto contrasto con tutti gli impegni assunti dal nostro Paese. Parlo degli obiettivi al 2030, al 2050 e un’ultima sfida importantissima(l’obiettivo “30×30” adottato durante la COP 15,ossia l’aumentare del 30 le aree nostre aree protette entro il 2030.
E questo Governo che fa per tradurre in realtà gli impegni presi sulla carta?
Trivella i nostri mari, dimenticando anche che la tutela dell’ambiente è ormai un tassello inscalfibile della nostra Costituzione
❗️Riaprire la strada indiscriminata delle trivellazioni in mare per accrescere la produzione interna di gas è una ricetta del secolo scorso, pericolosa dal punto di vista economico-finanziario per contribuenti e casse pubbliche e
con impatti devastanti sugli ecosistemi marini e sulla biodiversità e quindi anche nella lotta dei cambiamenti climatici.
👉 Se a tutto ciò abbiniamo
il grave depotenziamento del superbonus 110% e ancora la norma inserita successivamente in Commissione in Senato attraverso
un emendamento (a firma PD) che prevede la sostituzione del gas naturale con combustibili alternativi, compreso il combustibile solido secondario, (che resta, comunque, un rifiuto) fino al 31.03.2024,
vediamo in modo palpabile la totale approssimazione e inadeguatezza di questa maggioranza nell’affrontare le vere emergenze per il nostro Paese, tra l’altro In direzione totalmente contraria rispetto al principio Comunitario di sostenibilità ambientale il DO NOT SIGNIFICANT HARM (ossia il NON ARRECARE ALCUN DANNO significativo ALL’AMBIENTE)
Che dire! da un decreto che si chiama “Aiuti” ci aspettavamo più risorse per le aree del Paese colpite negli ultimi mesi dalle calamità naturali: le risorse stanziate sono oggettivamente troppo poche e rappresentano una proposta carente che non crea presupposti per una vera risoluzione a tali problematiche.
Insomma, è un po’ un decreto groviera, con buchi in tutte le sue parti (rendendo pieno di buchi anche il nostro mare!)e senza una visione a lungo termine, ma una direzione chiara c’è ed è quella dell’assoluto disinteresse nei confronti dell’ambiente,della sostenibilità sociale e della sostenibilità economica
Qui il video: