22 marzo:giornata mondiale dell’acqua
22 marzo, giornata acqua:
“NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO” è stato il messaggio dell’ONU forte e chiaro per questa giornata!
PARTIAMO DAL PRESUPPOSTO CHE LA GESTIONE DEL SII è STATA FALLIMENTARE.
Il servizio idrico del Lazio presenta una serie di criticità, situazioni gravose in misura maggiore rispetto agli altri territori nazionali, paradossalmente pur essendo nel lazio presenti un gran numero di FONTI rispetto ad altri territori, si è giunti a dover risolvere alcune situazioni paradossali
Partendo dal principio vengono persi nella rete la metà dei metri cubi erogati: secondo ISTAT vengono persi in media infatti il 52% dei metri cubi erogati, di cui 49% in perdita idrica reale e 3% in dispersione apparente. Oltre ad essere una portavoce, questa situazione la vivo come cittadina della pr di frosinone che subisce la gestione NON VIRTUOSA di un sii
secondo i dati presenti sul sito acqua.gov.it risulta disperdere dalla rete fino al 74% pari a circa 75milioni di metri cubi d’acqua perduti sul territorio. Solo a Frosinone, secondo queste stime, vengono erogati 12 milioni di metri cubi d’acqua e ne arrivano all’utenza 2, con 10 milioni di metri cubi dispersi e quindi una dispersione dell’80%.
Pensando alla bolletta, non posso non pensare alla quota DEPURAZIONE: spese per i cittadini che però anche qui provocano disservizi. Sono testimone diretta che alcune volte i depuratori esistenti non sono idonei e con tanti malfunzionamenti finiscono poi per rappresentare un ulteriore spesa se individuati delle infrazioni della Comunità europea, senza tener conto del danno ambientale che si ha per mancata depurazione perché la matrice ACQUA viene totalmente inquinata
Il gestore unico dell’intero ambito tende a centralizzare l’impiantistica di depurazione per abbattere i costi, andando così a dismettere degli impianti a servizio di piccoli comuni perché la gestione societaria ha come unico fine il profitto e non garantire un servizio migliore ai cittadini.
Così facendo però si tende a perdere controllo di un territorio che per colpa degli scarichi illeciti è finito su tutti i giornali: es. schiuma fiume sacco
Per trattare gli scarichi di diversi agglomerati in un unico impianto, occorre ovviamente UNIRE le reti fognarie, cosa che spesso non accade o richiede anni di lavori e mappature: non è un caso che mi è capitato di dover presentare ad esempio diverse interrogazioni sul tema in parlamento per diverse zone, riscontrando che:
-in alcuni casi le opere sono progettate ma saranno disponibili solo tra diversi anni (è il caso di Anagni, in procedura di infrazione europea – nel 2021 );
– in alcuni casi la rete è presente ma non funziona (è il caso del collettore attorno al lago di Bolsena e del suo depuratore posto sotto sequestro);
– infine in alcuni casi non solo manca la rete ma si scarica pure in aree sensibili, ossia aree protette, come accade ad esempio nell’agglomerato di Civita Castellana (VT) anche questo in procedura di infrazione UE.
Sarebbe utile che il commissario alle depurazioni avesse maggiori poteri per velocizzare i lavori in tutta Italia
Questa è la PESANTE EREDITà CHE CI HANNO LASCIAto e che giorno dopo giorno con onore e responsabilità stiamo portando avanti. Non è facile cambiare il paradigma di un’intera gestione dell’acqua, ma è necessario.
Quindi sogniamo e riportiamo l’acqua nelle mani dei cittadini 💧