Dichiarazione di voto sulla fiducia al Dl Energia
Siamo qui in procinto di votare l’ennesima fiducia a questo Governo, in barba ad ogni dialettica parlamentare. È la 46sima, Presidente. Siamo di fronte all’ennesimo provvedimento d’urgenza, un provvedimento – lo abbiamo denunciato – di dubbia legittimità formale e sostanziale, scritto da un Governo che si allontana sempre più dai bisogni dei cittadini.
Un Governo debole con i forti e forte con i deboli non potrà mai avere la nostra fiducia.
Un Governo che inserisce tra le sue priorità misure inefficaci che vanno ad alimentare le disuguaglianze sociali, economiche ed ambientali non avrà mai il nostro appoggio.
In questo decreto avete inserito di tutto, un minestrone di misure e misurine in contrasto con i principi che dovremmo seguire tutti per portare il nostro Paese ad una decarbonizzazione che è necessaria, ma che deve essere seria.
Un decreto che mette in luce la totale incapacità di questo Esecutivo nel programmare la politica energetica da attuare.
Mentre bisognerebbe guardare al futuro con misure sostenibili capaci anche di creare sviluppo e occupazione, le destre scommettono ancora sulle fonti del passato… gas, nuove trivellazioni, nucleare, inceneritori…
Quando il futuro sono le rinnovabili, che avete pensato persino di tassare per finanziare la decarbonizzazione…niente di più grottesco!
Meno male che siamo intervenuti e siamo riusciti a incidere fortemente sul cambio di rotta su questo. E solo grazie alla nostra pressione è stata tolta questa assurda tassa sulle rinnovabili.
Evidentemente dalle parti del centrodestra hanno capito che questa sarebbe stata l’ennesima assurda retromarcia da cui non si sarebbero potuti nascondere.
A differenza loro, sono anni che come M5S ci impegniamo per accelerare la diffusione degli impianti rinnovabili, che è l’unica strada da percorrere per dare un grande aiuto all’ambiente e far risparmiare i cittadini già vessati dalle bollette.
Le bollette…tema caldissimo, su cui però il Governo non sta facendo nulla. Le bollette aumentano e le misure che il Governo ha messo in atto, come la forte spinta sul gas, e quelle su cui punta, come il nucleare, non risolvono il problema in maniera strutturale e definitiva, anzi…Se al contrario ci fosse in primis consapevolezza e poi piena volontà di puntare sulle rinnovabili, si riuscirebbe davvero a incidere sull’abbattimento delle bollette e a dare una mano reale ai cittadini, tutelandoli anche nel lungo periodo.
Non daremo la fiducia ad un Governo che pensa più ai propri interessi piuttosto che al bene dei cittadini.
Non daremo la fiducia ad un Governo arrogante, sordo che non abbassa le bollette e non incentiva il percorso della transizione ecologica.
Un Governo che ha persino silenziato la sua maggioranza, bocciando la maggior parte dei 400 emendamenti che erano stati presentati, lo stesso numero di emendamenti presentati dell’opposizione. 400 emendamenti, Presidente…
Non daremo la fiducia ad un Governo che pensa di programmare e pianificare una politica energetica andando nella direzione diametralmente opposta a quella che invece si dovrebbe perseguire.
Quello di cui stiamo parlando è un decreto che, oltre a non avere alcun effetto concreto sulle bollette delle imprese e delle famiglie italiane, è un decreto sbagliato alla fonte, perché di fatto ripropone la solita stantia ricetta a base di trivelle, gas, rigassificatori, nucleare e per non farsi mancare nulla, anche di inceneritori per ovviare al problema dei rifiuti in Sicilia.
Sulle trivelle, il Governo ha deciso di aprire a nuove concessioni, in deroga al Pitesai (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee).
Il gas per il Governo è la fonte su cui puntare tutto, quando invece dovrebbe essere considerata soltanto una fonte di transizione e andrà sempre più a scemare. Oltretutto è una fonte che continua ad alimentare l’instabilità geopolitica da cui dovremmo affrancarci, in virtù – pensate – di quella sicurezza energetica, che dovrebbe essere garantita dal ministero che porta quel nome.
Sul nucleare, il Governo ha deciso di passare dalle aree idonee individuate dalla CNAI alle aree autocandidate, lasciando ai Comuni la libertà di decidere, senza che essi abbiano la capacità tecnica per potere motivare e sostenere le proprie autocandidature. Stiamo parlando, non lo trascuriamo, di un argomento delicato sul quale dovrebbe esserci quanta più trasparenza e partecipazione possibile, coinvolgendo i territori interessati. La scelta di considerare idonee le aree militari, inoltre, avvalora quanto appena detto: il nucleare non può “passare” sotto nessun segreto, nemmeno quello militare.
Dovremmo dare la fiducia a un Governo che con un blitz notturno ha dato il suo disco verde alla costruzione di nuovi inceneritori in Sicilia? Giustificando la manovra oltretutto, Presidente, per provvedere a una gestione a detta loro ottimale dei rifiuti che garantiva anche “un alto grado di protezione dell’ambiente e della salute pubblica”. Ma ci rendiamo conto? L’incenerimento non è una soluzione virtuosa, ce lo dice pure l’Unione europea, che lo colloca in fondo alla gerarchia delle strategie di gestione dei rifiuti, e ha impatti notevoli sulla qualità dell’aria.
Ma forse parole come riuso, prevenzione e riciclo non appartengono al ridotto vocabolario del centrodestra, o forse non vogliono essere neanche prese in considerazione per chissà quali motivi o interessi.
Non son questi gli elementi con cui riteniamo si possa compiere un processo di transizione ecologica ed energetica serio. Ci ritroviamo ancora una volta ripropinate le fossili, quando con le rinnovabili avremmo garanzie certe sia per le tasche dei cittadini e delle imprese che per la salute dell’ambiente. Per noi questo processo si muove con altri linguaggi e strumenti, ben diversi dal Medioevo ambientale che ci propone questo Governo.
È per tutti questi motivi che il M5S non darà la fiducia a un Governo che non ispira fiducia.