Stamattina ho portato i miei saluti al webinar organizzato dal consigliere regionale Thomas De Luca sulla gestione dei rifiuti. L’economia circolare è la base, insieme alla tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità come recentemente e storicamente introdotto in Costituzione, della Transizione ecologica.

Ora come stabilito dal Piano sulla transizione ecologica redatto dal neo costituito comitato per la transizione ecologica(Cite) dobbiamo accelerare verso una “bioeconomia circolare”. Dico spesso che non può esistere bioeconomia circolare senza economia circolare, ma è altrettanto vero che parlare di economia circolare senza bioeconomia circolare è un’ occasione persa. Ma cos’è la bioeconomia? E’ la componente rinnovabile dell’economia circolare, un’economia in cui tutto è risorsa, inclusi gli scarti. Un’economia che mima le dinamiche della natura e che richiede come noi di realizzare, non solo prodotti riciclabili, ma anche rinnovabili, ove possibile, al fine di ridurre l’utilizzo di fonti fossili, a monte, e aumentare la ricchezza dei suoli a valle, contribuendo alla decarbonizzazione della nostra economia.

La fabbricazione dei beni deve essere concepita e ideata per guardare strategicamente al fine-vita del prodotto che tardi o presto si verificherà. L’utilizzo accorto delle risorse naturali costituisce l’economia circolare. Amo ripetere che la preservazione delle risorse naturali, dell’ecosistema applicando innovazione e tecnologia, unita al perseguimento degli obiettivi di economia circolare e contestualmente alla scelta delle nostre fonti di produzione dell’energia rinnovabili costituisce la “transizione ecologica”. Lavoriamo di squadra per progettare insieme una vera e concreta economia circolare.