INCENERITORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO; DEPOSITATA INTERPELLANZA AL MINISTRO DELLA SALUTE PER TAVOLO TECNICO SULL’INQUINAMENTO
📣INCENERITORE DI SAN VITTORE DEL LAZIO; DEPOSITATA INTERPELLANZA AL MINISTRO DELLA SALUTE PER TAVOLO TECNICO SULL’INQUINAMENTO
Il continuo ricorso all’incenerimento di rifiuti, iniziato nell’emergenza rifiuti del Lazio nei primi anni duemila, ha prodotto nel tempo un continuo potenziamento dell’impianto di San Vittore del Lazio. Tale impianto, posto a pochissima distanza dal confine con la Campania, è l’unico a servizio degli impianti di trattamento rifiuti della regione: è così che da tre linee di incenerimento da trecentomila tonnellate annue di rifiuti inceneribili la Regione Lazio ha progressivamente autorizzato maggiori quantitativi inceneribili fino ad autorizzare una quarta linea di incenerimento aggiuntiva a quelle esistenti facendo lievitare le tonnellate autorizzate ad oltre 450.000 all’anno.
Oltre al pagare in bolletta lo smaltimento dei rifiuti da incenerire quando potevano essere riciclati o prevenuti all’origine, i cittadini subiscono inoltre un pesante impatto sulla loro salute: secondo lo studio di ERAS Lazio del 2013 l’impatto degli inceneritori di San Vittore e di Colleferro aveva generato un eccesso di ospedalizzazioni tra gli uomini per malattie dell’apparato respiratorio (+26%) e malattie polmonari cronico ostruttive (+86%), nonché un aumento dei ricoveri per cause naturali e malattie dell’apparato respiratorio a seguito della attivazione degli impianti nella zona ad alta concentrazione di PM10; bisogna inoltre ricordare che tali dati, facendo riferimento ad un periodo precedente agli incrementi di taglia dell’impianto, rischiano di dover essere rivisti al rialzo per gli ultimi anni e quelli a venire.
Per queste ragioni ho presentato un’interpellanza al Ministero della Salute per conoscere quali iniziative intenda attuare, anche attraverso l’istituzione di tavoli tecnici di lavoro di concerto con le regioni interessate, al fine di individuare la più idonea strategia di monitoraggio epidemiologico nell’area in oggetto sulla scorta di quanto già previsto per il SIN del Bacino del Fiume Sacco più a nord.
La tutela della Salute, in ottica di equità intergenerazionale, non può essere derogata per gestire emergenze evitabili attraverso una corretta pianificazione del ciclo dei rifiuti.
Qui il testo dell’interpellanza che ho depositato 👇 https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=2/00057&ramo=CAMERA&leg=19