RISPETTARE LA NATURA PUNTANDO ALLA PREVENZIONE
L’Intergovernmental science-policy platform on biodiversity and ecosystem services (Ipbes) ha presentato il rapporto del suo Workshop on Biodiversity and Pandemics: le future pandemie emergeranno più spesso, si diffonderanno più rapidamente, arrecheranno più danni all’economia mondiale e uccideranno più persone rispetto al già terribile COVID-19.
Si stimano altri 1,7 milioni di virus ancora non scoperti nei mammiferi e negli uccelli di cui fino a 850.000 potrebbero avere la capacità di infettare le persone e che gli attuali impatti economici sono 100 volte superiori al costo stimato per la prevenzione.
Ma una soluzione c’è, è dipende da noi, dal nostro stile di vita, dalla possibilità di fare ognuno il proprio per rispettare l’ambiente e la Natura.
Ovvero, cercando di evitare le attività umane che causano la perdita della biodiversità, dalla deforestazione al commercio di fauna selvatica, attraverso una maggiore conservazione delle aree protette e misure che riducono lo sfruttamento non sostenibile delle regioni ad alta biodiversità.
Gli esperti Ipbes affermano che affidarsi alle risposte alle malattie dopo la loro comparsa sul fronte della salute pubblica e delle soluzioni tecnologiche, in particolare sulla rapida progettazione e distribuzione di nuovi vaccini e misure terapeutiche, è un percorso lento e incerto. Prevenirle e sapere che sono direttamente collegate al modo in cui l’Uomo si relaziona con la natura, non solo ridurrebbe i costi di 100 volte rispetto al costo della risposta alle pandemie, ma salverebbe milioni di vite umane.
Per l’ennesima volta viene ribadito un concetto molto semplice: prevenire è meglio che curare. E, come Istituzioni, abbiamo l’obbligo di iniziare a farlo partendo proprio dai nostri territori, rispettandone e valorizzandone la biodiversità, portando avanti battaglie ambientali che abbiano riguardo alla salute pubblica. Come ribadiamo spesso, ambiente e salute sono parte della stessa medaglia, interconnesse ed essenziali, e tutelare i territori, riconsiderare i nostri stili di vita, convertirci tutti alla sostenibilità è un dovere che abbiamo per noi stessi e per i nostri figli.