Sblocca Italia, politiche renziane sugli inceneritori dannose ancora oggi: chiesta vigilanza su emissioni di San Vittore e indagine sulla salute
L’inceneritore di San Vittore nel Lazio, realizzato durante l’emergenza rifiuti degli anni 2000 che vide spuntare una discarica per ogni comune in provincia di Frosinone e quasi 30 discariche abusive, ha visto incrementare i quantitativi autorizzati di rifiuti bruciabili per oltre il 30% delle quote iniziali per effetto del decreto SbloccaItalia di Renzi. Il tutto senza una valutazione dell’impatto sanitario e a seguito di una evoluzione normativa che ha permesso agli inceneritori di bruciare rifiuti provenienti da tutta Italia.
Per queste ragioni ho presentato una interrogazione per chiedere al Ministero dell’Ambiente di vigilare sulle emissioni in atmosfera e sulle ceneri in uscita dall’impianto, e al tempo stesso al Ministero della Sanità di mettere in atto gli sforzi necessari per avviare una nuova indagine epidemiologica su un’area che dal Cassinate al Molise conta due inceneritori e cementerie.
L’attenzione alla salute e alla tutela ambientale è sempre massima e anche il contratto di governo in tema di incenerimento è chiaro:
“Una corretta e virtuosa applicazione dell’economia circolare, in linea con la gerarchia europea nella gestione dei rifiuti, comporta una forte riduzione del rifiuto prodotto, una crescente percentuale di prodotto riciclato e contestualmente una drastica riduzione della quota di rifiuti smaltiti in discarica ed incenerimento, fino ad arrivare al graduale superamento di questi impianti, adottando metodi tecnologicamente avanzati ed alternativi”. Ci vorrà tempo, ma è ciò che come Governo stiamo facendo!