Categorie: Oro BluPublished On: 27 Settembre, 2018tag = , ,

Tuteliamo il nostro Oro Blu: Inquinamento genetico nel Fiume Liri

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Settembre 27, 2018

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A seguito dell’accesso formale che ho indirizzato ad Arpa Lazio non appena un gruppo di cittadini ha pubblicato in rete di un ritrovamento di un pesce “malato”, ho ricevuto dall’Ente stesso i dati della qualità delle acque nel tratto del Liri nel territorio di Pontecorvo che descrivono sostanzialmente quanto riporto di seguito:

“I dati ottenuti attribuiscono al sito #FiumeLiri a Valle 2 una situazione altamente compromessa con l’Indice di Integrità Faunistica pari a 1 e confermata da una bassa Classe di qualità ottenuta dal calcolo dell’ISECI con un valore pari a 0,192 attribuibile all’elevata percentuale di specie aliene presenti nella stazione campionata. Su 8 specie campionate 6 risultano infatti NON AUTOCTONE. Tutti i 95 esemplari catturati e poi rilasciati si presentavano esternamente in buono stato”

Va precisato che, quanto spiegato dall’Arpa Lazio per la situazione attuale sull’ittiofauna, riguardo alle situazioni del Liri, proprio nella stazione di Pontecorvo, già dal 2015, le acque del Fiume furono sottoposte ad uno studio, proprio per salvaguardare le specie autoctone secondo il protocollo Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE.

Stessa situazione preoccupante registrata da tre anni: lo studio sullo stato ecologico della comunità ittica nel Liri, dai precedenti dati descrive un’invasione di specie alloctone che rappresenta un inquinamento genetico delle specie presenti.

Questo lo stato pessimo che affligge ormai il Liri, provocando chissà quali modifiche nell’ecosistema, alterazioni delle quali ancora si conosce poco.

I dati dunque parlano chiaro: la qualità biologica delle acque e della fauna rispecchiano un quadro preoccupante in cui non tutti i pesci autoctoni riescono a sopravvivere, sarà per questo necessario porre rimedio anche a questo tipo di problema sulle risorse che l’habitat del fiume ha sempre garantito e che invece ora da solo non riesce a mantenere.

I risultati dello studio delle condizioni dell’habitat possono divenire in futuro informazioni utili a ripristinare una qualità biologica ed ecologica meno contaminata dalle tantissime attività antropiche che purtroppo oggi circondano la Valle del Liri.