#ZOMBIE ALL’ATTACCO: Abbruzzese, nuovo Presidente Asi
Ogni volta che la politica tiene in ostaggio gli Enti preposti allo sviluppo e gli incarichi dirigenziali non vengono affidati secondo la trasparenza e la meritocrazia, tutti perdiamo la possibilità di vedere realizzate le giuste aspettative di un territorio.
Le notizie delle nuove #nomine agli Enti dello sviluppo industriale provinciale di Frosinone Asi e Cosilam rispecchiano la ripetizione dello schema di potere che ci vuole tutti sudditi del volere dell’oligarchia partitica presente da molto tempo in #Ciociaria: la nostra terra viene saccheggiata dei principi di #libertà e #meritocrazia nelle Istituzioni per il volere dei partiti di centro destra e centro sinistra, forze ostili al cambiamento ed al rinnovamento necessario nel nostro territorio.
Il MoVimento 5 Stelle pone alla base di uno #Stato da troppo tempo divenuto schiavo di logiche partitocratiche quei principi cardine.
Per questo siamo definiti da molti i “francescani” della politica. Restituzione dei privilegi, massimo due mandati elettorali a disposizione, trasparenza e rendiconto a portata di click, sono le garanzie che offriamo nella lotta contro il “vecchio sistema Italia”.
Giriamo nelle città e nelle piazze del Paese spiegando a tutti che il male del nostro sistema è rappresentato dalla lotta alle investiture dei vecchi partiti italiani, fatti di nomi che non tramontano mai, uomini che dopo 30 anni di politica diventano i #feudatari delle terre che amministrano.
La Ciociaria, nonostante il risultato delle ultime elezioni che ha portato alla formazione del governo del cambiamento, resta bloccata per colpa delle strategie occulte dei partiti ormai tramontati: gli stessi uomini che perdono il favore della cittadinanza alle elezioni, vengono poi resuscitati dai vecchi partiti, persone che da anni senza alcun merito amministrano enti di settore importantissimi senza riuscire a determinare sul territorio amministrato il progresso necessario ne quantomeno a restare attaccati al treno dell’innovazione e dello sviluppo, salvo poi accusare chissà chi altro per l’arretratezza e il degrado che resta tangibile nelle nostre terre.
Il problema della arretratezza nei settori dello sviluppo provinciali viene puntualmente ammantato: ogni qualvolta sia necessario nominare dirigenze, le divergenze partitiche nazionali tra le forze in campo nella provincia spariscono in un attimo, ed ecco che come per miracolo l’europarlamentare bocciato alle urne diviene reggente del settore sviluppo industriale frusinate, mentre il bocciato al parlamento italiano diventa capo dello sviluppo cassinate.
Dei due nemici per appartenenza alle diverse bandiere politiche stupisce che l’uno appoggi l’altro quando si tratta di votare i rinnovi dei cda, un po’ come a dire: “ma si meglio che vai tu che altrimenti qua finisce male per noi vecchi volponi”.
Quindi viene da pensare che la specie in via di estinzione non voglia proprio mollare l’osso!
Come cittadina ripudio quanti non rispettano la volontà popolare, a maggior ragione quanti se ne infischiano del cambiamento in un territorio ridotto in fin di vita che avrebbe bisogno proprio dello sblocco delle nomine dei partiti negli enti territoriali, nelle società partecipate e nelle aziende sanitarie, per garantire l’assoluta imparzialità degli enti di fronte alle scelte riguardanti l’amministrazione dei territori.
La scelta di non seguire la via della meritocrazia nelle nomine delle cariche crea una frattura con il mondo della libera concorrenza, ci allontana dal sistema di sviluppo che invece auspichiamo, ci rende poveri e senza futuro, ma non dobbiamo dimenticare che le persone soffrono per la nostra incapacità gestionale.
Ogni giorno perso a seguire la logica partitica non meritocratica è un tuffo nel caos dal quale sarà sempre più difficile allontanarsi.
Noi non molliamo di un centimetro.